Come funziona un caricatore wireless

Quando la batteria si esaurisce è snervante e sfortunatamente, succede. Tante più funzionalità i nostri dispositivi riescono a gestire, tanta più potenza hanno bisogno… e attualmente hanno più fame degli ippopotami!Ecco perché c’è una grandissima attenzione verso i dispositivi di ricarica, e la punta di diamante è la ricarica wireless.

Anche se stiamo assistendo al decollo di questa tecnologia, le basi del suo funzionamento sono state scoperte poco dopo la diffusione dell’elettricità.
Verso la fine del 19º secolo, l’ingegnere Nikola Tesla mostrò che due potenti campi magnetici possono trasferire un po’ di energia tra le loro sorgenti quando interferiscono l’una con l’altra.

A quel tempo il mondo scientifico ritenne che la scoperta fosse solo un trucco ben congegnato. Questo trucco ha trovato la sua applicazione pratica quasi cento anni dopo.

La forza elettromagnetica è una delle forze fondamentali della fisica.
Fondamentalmente ogni oggetto con potenza sufficiente è una fonte potenziale di un campo elettromagnetico.

Quando si accende una lampadina questa brilla puoi vederla, ma quello che non si può vedere è il campo elettromagnetico risultante. Questo campo esiste proprio perché la corrente inizia a correre attraverso il cablaggio e la lampadina.

Magnetismo ed elettricità sono due facce di una moneta. Quando l’elettricità fluisce crea un campo elettromagnetico.

Quando parliamo di trasferimento di energia senza fili parliamo di corrente elettrica che attraversa bobine di filo di rame e crea quel campo magnetico che riesce a caricare le batterie del cellulare.

Più filo c’è più potente sarà il campo.

Per produrre un campo elettromagnetico forte con un filo di rame ne serve parecchio tuttavia il rame è uno dei materiali più adatti infatti è un imbattibile conduttore di elettricità. Questo significa che aiuta il flusso invece di bloccarlo.

Il rame protegge anche la tecnologia elettrica da onde elettromagnetiche eccessive come le frequenze radio. Infine è incredibilmente resistente alla corrosione e può resistere a qualsiasi tipo di energia.

La più grande sorpresa qui è che la tecnologia dietro la ricarica wireless non è cambiata molto dai tempi di Tesla. Semplicemente a quel tempo nessuno riusciva a trovarne un uso appropriato ma oggi la maggior parte dei nuovi dispositivi mobili è dotata di una bobina elettromagnetica collegata al loro hardware.

Una bobina simile ma più grande e più potente si trova all’interno del caricabatterie che è collegato alla presa. L’elettricità arriva al caricabatterie e alimenta la bobina che diventa la fonte di un campo elettromagnetico. Quando il campo del caricabatterie si incontra con quello che è nel telefono cominciano a interferire l’uno con l’altro.

Il campo più grande fornisce la carica a quello più piccolo. Questa connessione fornisce un modo sicuro per il passaggio di corrente da una bobina all’altra.